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Politica

SAN PRISCO, sciolto il nodo assessora, D’angelo delega Sara Russo

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SAN PRISCO – Finalmente il sindaco Domenico D’Angelo scioglie le proprie riserve e completa il quadro della sua giunta con la casella di genere che mancava. Il nuovo assessore delegato dal primo cittadino è Sara Russo di “Noi Valori” già assessore e dimissionaria in questa consiliatura nonché nuora del capogruppo e assessore Domenico Carrillo .

Evidentemente, arrivati a questo punto, non si può fare a meno di un’analisi libera. E’ indiscutibile che in quest’amministrazione ci sia un po’ di confusione, partendo dal ribaltone avutosi l’anno scorso che da un lato ha creato una maggioranza che altro non è che un “aborto” della democrazia, visto che i cittadini sanprischesi si ritrovano con dei governanti che in realtà erano stati bocciati dal verdetto delle urne e dall’altro lato ha creato un’opposizione sterile, ferma al palo, che non determina e né tanto meno controlla il lavoro della maggioranza, quella maggioranza che tutt’oggi a distanza di un anno e mezzo tenta ancora di riuscire a trovare la quadratura del cerchio degli equilibri, ponendo in secondo piano le istanze dei cittadini e i lavori dell’Assise pubblica. Dopo il ribaltone si registra la querelle dell’assessore di genere. Partendo dal presupposto che un’amministrazione preparata non va a nominare un assessore maschio dopo le dimissioni della stessa Sara Russo arrivando a far scomodare perfino il Difensore Civico Francesco D’Ippolito costretto a diffidare il sindaco per far nominare un assessore di sesso femminile e poi, guarda caso, il sindaco delega la stessa assessora di prima. Praticamente una barzelletta. Ma poi ci domandiamo, ammesso che siano vere le motivazioni ufficiali date al momento delle dimissioni – perché si sa che il vero motivo è sempre quello ufficioso – ma siamo davvero così sicuri che la Sara Russo abbia superato i suoi problemi personali che l’hanno indotta a chiedere le dimissioni prima?

Logicamente le risposte ai cittadini le danno sempre il tempo, noi ci limitiamo ai fatti e i fatti oggi dicono che Domenico Carrillo continua a conservare ancora il suo peso politico anche in questa consiliatura, che di impeto da trombato delle urne è riuscito a penetrare la maggioranza imponendosi con due espressioni in giunta – la sua nomina da assessore e quella della nuora Sara Russo – e al di là del fatto che forse in nessun comune italiano si possa registrare che suocero e nuora occupino due posti in giunta, Carrillo è andato anche oltre, perché addirittura fa nominare da quest’amministrazione un altro esponente della sua civica come consigliere della Provincia di Caserta, il consigliere Francesco Paolino l’assessore che praticamente ha lasciato il posto a Sara Russo. In poche parole, senza fronzoli, si può asserire tranquillamente che al Comune di San Prisco Domenico Carrillo riesce ancora a fare il bello e il cattivo tempo, a discapito anche di qualche giovane rampante che vorrebbe emergere dopo di lui. Tanto è vero che la contesa per l’ultima poltrona di assessora, come ampiamente descritto da Minformo, era formata da Sara Russo caldeggiata proprio dal suocero e Carmela Nacca, ovviamente, caldeggiata dal marito Francesco Paolino. Il risultato, logicamente, è stato tutto in favore di Domenico Carrillo e chissà perché? Intanto il sindaco esegue…

Bacoli

Sisma Campi Flegrei, il sindaco di Bacoli a Musumeci: “Non vogliamo l’elemosina per scappare”

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Fanno discutere le parole del ministro Musumeci dopo aver puntato il dito a chi ha scelto di vivere nell’area dei Campi Flegrei “sapendo dei rischi”.

A tal proposito, ha voluto rispondergli il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, in un post su Facebook:
“Senza polemiche, perché non servono. Ma, lì a Roma, sappiano che i Campi Flegrei non sono una terra di abusivi, di irresponsabili, di incoscienti. Sia ben chiaro. Non consentiamo a nessuno di farci la morale. Nessuno. Siamo nati qui. Qui, vogliamo vivere. Nella terra più bella del mondo. Ed abbiamo il sacrosanto diritto di farlo, in sicurezza. Perché lo sappiamo bene che, qui da noi, la terra arde. Perché siamo consapevoli che dovremo imparare a conviverci con il bradisismo. Lo stiamo facendo. Non senza paure, per carità. Ma siamo riusciti ad affrontarlo e superarlo, in passato. E ci riusciremo, anche adesso. Sempre senza polemiche, perché adesso non servono. Ma, qui da noi, nei Campi Flegrei, attendiamo che che il Governo Italiano fornisca risposte concrete. E non li vogliamo i soldi per evacuare. Non accettiamo elemosine per scappare via. Ma vogliamo che si aiuti la gente a mettere in sicurezza, ove necessario, le proprie case. Punto. Nulla più di questo. E trovatelo voi, lì a Roma, il nome per questa misura. Trovate i soldi. Senza però ergervi a maestri di vita. Non è il tempo. Non ve lo potete consentire. Lo Stato, troppo spesso assente da queste parti, deve semplicemente imparare a fare lo Stato. Mi fermo qui, perché abbiamo tanto altro a cui pensare in queste ore così frenetiche. Io sono nato a Bacoli, nei Campi Flegrei. Sono flegreo, da sempre. E sono il sindaco di un popolo straordinario. Non di abusivi, ma di gente perbene. Non di irresponsabili, ma di famiglie laboriose. Non di incoscienti, ma di donne e uomini innamorati della propria terra. Difenderò con ogni forza i diritti della nostra gente. E della comunità di cui ho l‘immenso onore di essere il primo servitore. Sono bacolese, da tante generazioni. E me ne vanto. Sono flegreo, fino al midollo. E ne sono fiero.”

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Dal Mondo

La Norvegia ha vietato l’ingresso ai turisti russi

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Il Governo norvegese ha annunciato che, dal 29 maggio, l’ingresso ai cittadini russi, che arrivano nel Paese scandinavo per turismo e “altri scopi non essenziali”, sarà vietato.
Il divieto vale per i russi che hanno ottenuto un visto turistico norvegese (prima del 2022) e per i titolari di un visto rilasciato da un altro Paese Schengen.

Sono previste delle eccezioni. Oltre ai russi diretti in Norvegia per motivi di lavoro e studio, potranno entrare coloro che viaggiano per visitare genitori, coniugi o figli che vivono nel Paese.

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Attualità

32 anni dalla strage di Capaci, Sergio Mattarella: “La mafia è destinata a finire”

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Come sostenevano Falcone e Borsellino, la Repubblica ha dimostrato che la mafia può essere sconfitta e che è destinata a finire. L’impegno nel combatterla non viene mai meno. I tentativi di inquinamento della società civile, le intimidazioni nei confronti degli operatori economici, sono sempre in agguato. La Giornata della legalità che si celebra vuole essere il segno di una responsabilità comune”.
Lo dice il capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio nel 32° anniversario della strage di Capaci.

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